E nel mentre, la vita fugge.


Chiara ! complimenti, molto bella ! ribloggo ben volentieri.
Ho solo un piccolo appunto per la prossima !
Siamo responsabili della comunicazione come lo siamo del nostro dolore. Possiamo scegliere, qui ed ora. Dipende da noi.

squarcidisilenzio

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Troppo spesso si resta più incollati al dolore che al bene.
Perché il dolore fa più male del bene che fa il bene.
Ci si sofferma sulle cose passate, quelle logore, finite, più che a quelle nuove e pulite.
Perché il ricordo bussa più forte del presente e grida, sommessamente grida.

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Scaviamo nelle cose, restiamo con un pugno di domande inespresse in tasca, entriamo nei fatti, perlustriamo.
Senza illusioni di riscatto, alla ricerca del nulla chè insondabile è l’animo umano.
E nel mentre, la vita fugge.

Chiara

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VALORE E UTOPIA


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img dal web

VALORE E UTOPIA

La mia estrazione di tipo ragioneristico mi ha sempre portato a pensare al concetto di valore come qualcosa di legato al settore finanza o comunque di tipo economico.
Nel tentativo di assegnare alle parole contenute nel dizionario della lingua italiana il significato corretto, anche questo termine è diventato oggetto di approfondimento.
Sono stati scritti in passato tomi giganteschi sul valore da Ricardo, Smith, Marx ecc.
Da sempre il pensiero razionale oltre che a tentare di definirlo come concetto, ha cercato di assegnare un valore ad ogni bene, attività e persino ad esseri viventi.
Se andiamo al mercato a comprare frutta, sappiamo che il mezzo di pagamento è il denaro e il valore della merce è espresso nella valuta corrente e dobbiamo possedere denaro per acquistarla.
Pensiamo per un attimo se il contenuto del nostro portafoglio non fosse il denaro, ma qualcosa di diverso determinato dal valore umano.
Sto ipotizzando una visione da terzo millennio, e potrebbe diventare tranquillamente la trama del prossimo film di fantascienza !
Il valore umano in questo mondo virtuale diventerebbe una sorta di fideiussore di lato passivo e quindi garante a tutti gli effetti di legge.
La misurazione del valore umano sarebbe affidata alla tecnologia e alla entalpia (energia interiore).
Il numero espresso con numero da zero a dieci se superiore a sei permetterà agli umani maggiorenni di acquistare anche beni a credito.
Il test del valore consisterà nell’assegnare un numero da zero a dieci ad ogni valore umano.
Qui di seguito un elenco sommario.
Integrità, onestà, razionalità, creatività, rispetto, ottimismo, pace, tradizione, ecologia, competenza, armonia interiore, consenso, amicizia, famiglia, realizzazione, salute, cura di sé, considerazione, status intellettuale, crescita spirituale, consapevolezza, fair play, appartenenza, compassione, piacere, intimità, riconoscimento, indipendenza, potere, gioco, stabilità, amore, accettazione di sé, perdono, autocontrollo, gratitudine, sfida, coraggio, diplomazia, lavoro di gruppo, perseveranza, forza.
L’operazione avverrà a mezzo di test simili a quelli psico-attitudinali del militare, ma senza possibilità di fregare, come è avvenuto in qualche concorso.
Non ci saranno premi e nessuno diventerà ricco, chi non raggiungerà il punteggio di sei sarà assegnato a lavori socialmente utili affinché possa capire il “valore” della sua attività per la comunità.
Chi otterrà punteggi molto alti sarà una guida per gli altri e quindi gli verranno assegnate solo maggiori responsabilità.
I nostri valori sono l’espressione di ciò che siamo, la nostra storia, i nostri ideali.
Al mercato i nostri valori non si tramuteranno mai in contanti per pagare la frutta.
I valori umani diventeranno il combustibile per il nostro essere individui.
Dalla ricerca dei nostri valori inizia il percorso di consapevolezza.
La nostra attenzione dovrà spostarsi dal portafoglio alla nostra persona.
Se la crescita personale diventerà oggetto dei nostri interessi ci saranno buone probabilità che qualcosa cambi davvero nelle nostre attitudini.
Albert Einsein diceva: “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati”. Se andiamo indietro fino a Erasmo da Rotterdam con “l’elogio della follia” del 1509 o Utopia di Tommaso Moro potete vedere che di sognatori anche a quei tempi ce n’erano e allora ……….lasciatemi sognare un altra bella utopia con valore diverso !

AYMARÀ – riflessioni


aymara

immagine da web

AYMARÀ – riflessioni

Aymarà è il nome di una lingua di quasi 4.000 anni fa e governata da una sintassi filo-informatica; parlata da quasi due milioni e mezzo di abitanti in un’area compresa tra Bolivia, Perù e Cile.
Oltre trenta anni fa un matematico boliviano, Ivan Guzman de Rojas, fece progredire notevolmente la tecnica del software degli elaboratori elettronici, dimostrando che la lingua aymarà poteva essere adoperata per tradurre simultaneamente l’inglese in diverse altre lingue.
Atamiri di Guzman è considerato uno dei più veloci sistemi di traduzione al mondo (atamiri significa interprete)
Mi ha spinto scrivere il post ascoltare questa parola menzionata in un un discorso di José Mujica, e mi ha richiamato alla memoria anche un libro letto tempo fa : “L’origine perduta”, il romanzo di Matilde Asensi che combina la storia, l’archeologia, la matematica e alcuni richiami alla mitologia antica.
La citazione del presidente Uruguayano è la seguente :
– il povero non è colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di più –
Era il 2010, sono passati cinque anni e l’Uruguay come ogni altro paese è cambiato.
Un ex-combattente tupamaro alla guida di un paese di poco più di tre milioni di abitanti, ha dato l’esempio, è stato seguito, il popolo ha creduto in lui.
Aveva dalla sua l’intento di apportare felicità al suo popolo, in cinque anni ha cercato di coniugare un moderato sviluppo e le esigenze dei cittadini.
Qualcuno potrà obiettare che certe scelte sono state errate.
Non si può accontentare tutti.
Per il libro della Asensi invece l’ho letto molti anni fa, è stata una scoperta piacevole, poi li ho letti tutti della stessa autrice.
“L’origine perduta” forse non è il migliore, ma eccezionale per la dovizia di particolari relativi alla lingua Aymarà (capacità di riprogrammare la mente umana con le parole …ma sarà solo un romanzo ! ? )
Per un curioso come me è risultato un must.
Se siete interessati potete trovare ottime recensioni in rete, son sicuro che la riscriverei quasi uguale !

REDDITO DI CITTADINANZA


reddito di cittadinanza

Img dal Web

REDDITO DI CITTADINANZA

Una cosa che odio sono le “etichette”.
Appena parlo con amici o persone mai conosciute prima, percepisco un fastidio particolare appena si tenta di applicarmi una “etichetta”.
L’interlocutore, chiunque esso sia, appena può, tenta di sondare le mie inclinazioni politiche e vuole per forza identificarmi a gruppi a lui noti.
Mi è capitato anche qualche settimana fa, e dopo vari tentativi : – ma allora te sei come ……-
dopo cinque minuti, ancora : – no, ho capito, allora sei come …….!!-
Non ho nessuna voglia di spiegargli che al momento ragiono come il rospo mentre il contadino aguzza la canna e il povero animale infatti si ripete : – speriamo bene !!! —
Non posso che sperare bene, ma mentre spero bene, anelo al meglio e ….lo scrivo.
Oggi ho assistito a qualche minuto di intervista a Massimo Fini presentava su Raitre un nuovo libro “Per tutti o per nessuno” e ci ricordava la sua idea che destra e sinistra, sono obsoleti, vecchi di due secoli in cui le trasformazioni sociali e culturali hanno reso inutilizzabili queste divisioni, anche alla luce di una sempre maggiore somiglianza programmatica tra le diverse forze politiche.
Questi due eventi mi danno lo spunto per affrontare un altro tema delicato.
Il reddito minimo e il reddito di cittadinanza.
Tutti gli altri paesi dell’Europa a 28 (tranne Italia e Grecia) hanno adottato da tempo forme di reddito minimo garantito per consentire ai loro cittadini più deboli di vivere una vita dignitosa, così come l’Europa chiede fin dal 1992.
Ecco un link interessante ad un articolo del 2013 con le modalità applicate nelle varie nazioni europee http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/24/reddito-garantito-1-300-euro-al-mese-in- danimarca-460-in-francia-ecco-mappa/673894/ che ho comunque riassunto nel presente post.
In quindici stati europei solo l’Italia e Grecia si ostinano a non applicare una forma di sostentamento alla popolazione indigente.
Si va dalla poche centinaia di euro agli oltre 1.200 della Danimarca.
C’è una risoluzione europea del 2010, è stato ribadito un reddito minimo es.
Belgio —-) minimax una rendita mensile di 650 €, rilasciata a titolo individuale, a cui può avere accesso chiunque.
Francia —-) Revenu Minimun d’Insertion, sostituito nel giugno 2009 dal Revenu de Solidarité Active. Ne ha diritto chi risiede nel paese da più di 5 anni, ha più di 25 anni, chi è più giovane ma ha un figlio a carico o 2 anni di lavoro sul curriculum. Un singolo percepisce 460 euro mensili (in aumento ai 441 del 2007)
Belgio —-) 725 euro mensili per Anti-Poverty Plan, un’ulteriore serie di misure per garantire il diritto alla salute, al lavoro, alla casa, all’energia, ai servizi pubblici.
Austria —–) Sozialhilfe – in Austria è uno stato minimo di sicurezza al livello più basso. Esso dovrebbe consentire alle persone in bisogno della guida di una vita dignitosa.
Regno Unito —-) L’Income Support è uno schema che fornisce aiuto a chi non ha un lavoro full time (16 ore o più a settimana per il richiedente, 24 per il partner) e vive al di sotto della soglia di povertà. Il sostegno ha durata illimitata finché sussistono le condizioni per averlo e varia in base ad età, struttura della famiglia, eventuali disabilità, risorse che i beneficiari hanno a disposizione: chi ha in banca più di 16mila sterline non può accedervi e depositi superiori alle 6mila riducono l’importo del sostegno.
Irlanda —-) 849 euro mensili per Back to Work Allowance nell’isola un disoccupato che intraprende un’attività lavorativa continua ad usufruire dei sussidi per diversi mesi dopo l’avvio del lavoro.
Germania —-) l’Hilfe zum Lebensunterhalt, letteralmente un “aiuto per il sostentamento“, un assegno sociale per i pensionati in condizioni di bisogno (Grundsicherung im Alter) e un sostegno ai disoccupati con ridotte capacità lavorative (Erwerbsminderung). Non è tutto oro quello che luccica. Sembra che in Germania molti lavoratori per mantenersi l’aiuto accettino lavori ad meno di un euro l’ora. Nel 2010 oltre quattro milioni di persone hanno lavorato a meno di sette euro l’ora. C’è un lato oscuro del miracolo tedesco, ma viene sapientemente nascosto.
Danimarca —-) Kontanthjælp, l’assistenza sociale. Il sussidio è tra i più ricchi: la base per un singolo over 25 è di 1.325 euro (escluso l’aiuto per l’affitto, che viene elargito a parte), che arrivano a 1.760 per chi ha figli.
Svizzera —–) in fase di approvazione (ecco il link di questi giorni http://www.investireoggi.it/economia/reddito-di-cittadinanza-2mila-euro-al-mese-per-tutti-referendum-rivoluzionario-in-svizzera/ )
La Grecia secondo il piano del Governo, entro la fine del 2015 usufruirà del reddito minimo garantito.
Nel mondo ci sono esempi di applicazione di reddito di cittadinanza meglio definito così :
“una forma universalistica di sostegno del reddito garantita dallo Stato a tutti i cittadini maggiorenni a prescindere dai loro averi e dalla loro disponibilità a lavorare”
L’Alaska con Alaska Permanent Fund, ma che si finanzia al 25% con i proventi delle estrazioni del petrolio e del gas. Il Brasile con Bolsa Familia, con la legge n. 10.835/2004 promulgata dal presidente Lula l’8 gennaio 2004. In Brasile sembra aver funzionato bene, infatti in base ai dati della Banca Mondiale, in questi anni la percentuale di persone che vivevano sotto la soglia della povertà (fissata nelle parti più ricche del mondo emergente a 4 dollari al giorno) è scesa dal 42.84%, del 2003 al 27.60% del 2011. Secondo il Ministero per lo Sviluppo Sociale, il budget per il programma sarà portato dai 10,7 miliardi di dollari del 2012 a 12,7 nel 2013.
Ci sono esempi di realizzazioni anche in Namibia, in uno dei villaggi più poveri del mondo, applicata per due anni una modesta forma di sostentamento, ha generato diminuzione della malnutrizione, criminalità ed è calato anche l’abbandono scolastico.
In India vorrebbero introdurre una sorta di “Bolsa familia” soprattutto per i bambini in età inferiore ai tre anni afflitti dal problema della malnutrizione.
In Italia per ora se ne parla e basta, uno dei progetti punta del Movimento 5 stelle, da sempre obiettivo fondamentale dei grillini in Parlamento e che adesso inizia il suo iter parlamentare: è il disegno di legge sul reddito di cittadinanza ed è stato presentato al Senato proprio nel giorno in cui, il governo ha chiesto la fiducia sul Jobs Act a palazzo Madama. Un progetto così importante che per la prima volta il movimento di Grillo apre anche ad altre forze politiche, in particolare Sinistra ecologia e libertà, che aveva presentato tempo fa un progetto simile.
In Italia non funziona quello che già esiste, compresa una CIG iniqua, distorta e fonte di discriminazioni.
Alcuni dati :
Nel 2012 23,5 miliardi c CIG ind. Di disoccupazione e si arriva a 29 con incentivi alle assunzioni, ma…. con un reddito a TUTTI di € 720,00 occorrerebbero 33 miliardi.
Quindi …. non mancherebbe molto.
Il vero problema è …. LA REDISTRIBUZIONE , non la fattibilità economica.
Oppure …. si potrebbe ripartire dalla terra e magari chiamarlo : REDDITO DI RURALITA’ e assegnare terre incolte ai senza lavoro, …… sarebbe già un modo per ripartire !