DUE ANNI


tappo champagne

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DUE ANNI

Prima di tutto un doveroso grazie a tutti i lettori, a coloro che hanno apprezzato, sorriso, commentato, i miei modesti lavori di scrittura. Sono stati il sostegno per poter continuare a scrivere anche quando non avevo le ispirazioni giuste. Il tempo è volato, non mi sono annoiato.
Ho potuto conoscere persone fantastiche e leggere bellissime storie quando non scrivevo le mie.
Grazie ancora.
Due anni sono pochi e sono tanti, dipende.
Sono un periodo lungo per la vita di una farfalla, brevi per una quercia centenaria.
Son passati quasi due anni da quando mi sono lanciato in questa avventura come per scherzo, una specie di sfida tranquilla, di gioco, come quando non si ha da perdere nulla e nemmeno niente da guadagnare.
Lo scopo era partecipare, non potevo vincere . Lo sapevo, non volevo, sarebbe stato troppo per me, al di sopra di ogni aspettativa.
E poi vincere cosa ? Diventare un blog stellato con centinaia di awards ? Guadagnare con la pubblicazione degli articoli ?
Già, ma quali erano le vere aspettative ? Ci ripenso e mi chiedo :
– ma perché davvero ho costruito un blog e ci ho scritto tutta questa roba ? –
Ora e anche sforzandomi non riesco a trovare la vera motivazione, e alla fine termino di rimuginare e …………..penso seriamente :
– ma chissenefrega !!! e ricomincio a scrivere per la mia gioia e spero per la vostra –

EXPO 2015


spalm beach

foto dal cellulare : cluster cacao e cioccolato “spalm beach” all’interno di EXPO 2015

EXPO 2015

Una giornata all’expo 2015 a Milano è come l’assaggio di un cibo nuovo.
Non ne conosci il sapore, te l’hanno descritto, lo puoi immaginare.
Una volta dentro sta al visitatore giudicare, valutare, accettare, ricevere, condividere la miriade di proposte in merito ad ambiente e cibo.
Ieri ho impiegato il tempo a disposizione nella modalità random, incuriosito da tutto.
Mi sono un po’ pentito di non essermi preparato con una pianificazione accurata delle visite ai padiglioni.
Prima di partire ho cercato in rete indicazioni su percorsi consigliati, o padiglioni suggeriti. Non mi sono impegnato molto e alla fine mi sono adattato ad esplorare con molta improvvisazione.
L’intento dell’EXPO è lodevole, non è poco solo chiedersi cosa sarà del nostro pianeta o come affronteremo le sfide imposte dall’esaurimento delle risorse. L’interesse che ne consegue è molto alto.
In Italia abbiamo per diversi mesi una mostra con nazioni partecipanti da quasi tutto il mondo.
Ogni nazione, in modo diverso, racconta nel proprio spazio espositivo la sua storia, il rapporto con il cibo, con il proprio clima, l’utilizzo delle risorse.
Attraversare i padiglioni è come viaggiare nel mondo standosene a casa.
Con proiezioni video, presentazioni multimediali, assaggi di cibo, esplorazioni sensoriali possiamo immergerci in realtà molto lontane da noi.
Il viaggio in autobus di circa 10 ore mi concede circa 7/8 ore per la visita.
Tanto o poco quello è il tempo a disposizione.
Il viaggio di domenica non gioca a favore, infatti nei giorni festivi ci sono molti visitatori.
Nonostante l’ingresso agevole ai tornelli completamente automatizzati, all’interno molte persone si accalcano in file al sole nei padiglioni più o più gettonati.
Quasi due ore di fila per la visita al padiglione Italia e una stragrande maggioranza di visitatori italiani mi fanno pensare a cosa mi posso aspettare da Expo.
Quando faccio un viaggio all’estero non cerco la pastasciutta o la pizza, allo stesso modo in Expo la mia scelta è sulla varietà, quindi non mi metto in fila per Italia e nemmeno per la Germania.
Decido che è meglio vedere dieci padiglioni che stare ore sotto il sole, non posso sapere cosa perderò, ma son venuto ad assaggiare e voglio poter visitare più cose.
I padiglioni visitati sono stati molti, interessanti, suggestivi, specie il padiglione Zero, molto bello quello dell’Austria, particolare Arabia Saudita, degno di nota Israele, volevo vedere il Nepal, era chiuso, a breve riusciranno ad aprirlo, sembra avesse problemi strutturali e non mi riferisco al terremoto !
Degno di nota per quanto mi riguarda è quello della Thailandia.
La fila è stata di venti minuti, la più lunga di tutte, ed è valso veramente la pena.
Ogni gruppo di visitatori (120 ? boh? ) passa in tre grandi sale e una voce narrante in cinque minuti per ogni sala racconta con immagini e video delle foreste tailandesi, della pesca, allevamento ecc.
Il racconto della loro storia è emozionante.
Le attività intraprese dal loro re (alla guida del paese dal 1946) a favore dell’ambiente, dell’agricoltura risuonano come elemento di orgoglio nazionale.
Ogni attività umana in ogni paese si deve confrontare con i leader di quel paese.
Con riferimento alla Thailandia (prima si chiamava Siam) la dinastia che lo guida è la dinastia Chakri, dal 1782.
Mi sono documentato sulla loro storia e fra il 1932 e il 1958 la Storia della Thailandia è caratterizzata da sette colpi di Stato e sei diverse Costituzioni. Questi eventi rafforzano l’oligarchia militare al potere e alimentano una tenace opposizione interna, portando infine alla rivolta degli studenti thailandesi nell’ottobre del 1973. Fino agli anni ’90 si alternano colpi di Stato e nuove Costituzioni, finché nel 1992  la democrazia è ristabilita a pieno titolo attraverso libere elezioni, e la nascita dell’attuale ordinamento costituzionale. Nel settembre del 2006 si segnala un ultimo colpo di Stato pacifico, con il quale si destituisco l’impopolare ex primo ministro Taksin. Indubbiamente la Thailandia è un Paese che mira verso un sistema sempre più democratico e stabile, al centro della quale si trova la nuova e ispirata Costituzione Thailandese.
Nell’ultimo filmato all’interno del padiglione expo il loro Re rappresenta la loro storia vista in positivo. Non sono mai stato in Thailandia.
Voglio immaginarla come un paesaggio fantastico ben interpretato da Jodie Foster nel bellissimo film (non l’ho ancora recensito)“ANNA AND THE KING” di Andy Tennant del 1999.
Mi piace molto anche la relazione della Thailandia con l’ambiente, mirata alla salvaguardia e tutela dell’immenso patrimonio di biodiversità. Apprezzo il loro intento e si diversifica da quello di altri espositori limitati più alla visibilità o la ricerca di nuove relazioni commerciali.
I Thailandesi sono coscienti di essere i custodi di una enorme ricchezza e cercano di gestirla al meglio.
All’uscita del padiglione c’erano i prodotti tipici, era l’ora della merenda e ho assaggiato un gelato al cocco. Se ci andate, dovreste assaggiarlo, non ha niente a che vedere con il cocco noto in Italia.
Ancora oggi li ringrazio per i magnifici momenti che mi hanno regalato.
Ah ! Il gelato si paga nel padiglione, poi non dite che non vi avevo detto che era gratis !!!!

ISTINTO


decrescita

Img da web

ISTINTO

Quando ci si riferisce ad un tipo istintivo è tutto il contrario di flemmatico e compassato.
La razionalità guida le persone misurate e controllate.
Da quando è iniziata l’era del razionale molte cose sono cambiate in meglio, altre in peggio.
Al razionale non sembra ci sia fine.
Sembra che di fronte a spiegazioni ponderate, scientifiche, se ne trovino altre, ancora di più.
Come se di fronte all’affermazione “siamo tutti uguali” qualcuno arrivi a dire che ci sono anche quelli “più uguali”.
L’aumento di razionale si accompagna ad altre manifestazioni.
Ne vado ad elencare alcune :
una diminuzione di saggezza diffusa nella nostra società
l’insistenza a continuare a sviluppare settori “morti”
carenza di spirito di sacrificio
carenza di offerte formative mirate alla crescita, non solo economica, ma interiore, con riferimento particolare all’individuo.

E’ ancora la razionalità che spinge al mantenimento dell’esistente nella nostra società, come se fossimo in qualche modo affezionati a quel che ci circonda.
Vi immaginate un contadino che nella sua terra insiste a curare interi ettari di frutteto, da anni non producono nulla, rami secchi, enormi costi di gestione. Sarebbe più logico predisporre un altro terreno a frutteto e mettere a dimora le piccole nuove piante.
Esistono correnti di pensiero abbastanza in contrasto con il “razionale” es. :
http://nuovoeutile.it/spinta-gentile-nudge/ ed il link mi porta ad altri bloggers….
http://www.decrescita.com/ in controtendenza con l’economia della crescita
http://www.labsus.org/2014/10/manifesto-convivialista-convivialismo-amministrazione-condivisa/
il manifesto del convivialismo come possibile via d’uscita
http://www.silentevolution.net/ un progetto per il cambiamento globale
e chissà quante altre ho tralasciato non meno meritevoli di nota !
Tante attività diverse, hanno in comune l’idea di valorizzare risorse.
Quale grande forza dovrebbe animarli se non l’istinto ?
Mi chiedo se la riscoperta di un uso mirato dell’istinto potrebbe essere una possibile chiave di ripresa.
Non ci sono guide su youtube per esercitarsi, ma osservo con piacere che non sono il solo a sostenerne la causa.
Scrittori del secondo millennio pubblicano libri su questo tema delicato.
Anche io mi son sentito di affrontare questo argomento.
Mi ha guidato il desiderio di condividerlo, ma anche …. l’istinto.

SEMPLICE


IMG dal WEB
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SEMPLICE

Ornella riuscì a rimanere una persona semplice. Aveva imparato a cucinare i cibi della tradizione contadina, lavorare a maglia, accudire agli animali da cortile, ben poche cose si erano aggiunte una volta accettato il ruolo di donna contadina e quindi subalterna al capofamiglia.
Si era assunta la responsabilità di crescere i figli, della gestione della casa, pulizie, lavare i panni, cucinare, comprare i generi alimentari.
A malincuore aveva rinunciato ad allevare gli animali da cortile quando con la figlia si era trasferita nella nuova casa in paese. Era stato bello vivere all’aria aperta fino a quel momento, a contatto con galline, conigli, il suo mondo da sempre.
Provò ad allevare un coniglio nel garage. Il cattivo odore degli escrementi non era gradito al condominio. Il coniglio finì subito nel tegame e la gabbia nel fuoco della stufa.
Le attività di donna di casa erano già di modesto valore nella società contadina, fino a diventare scarsamente rilevanti nel periodo del boom economico.
I valori importanti in quegli anni erano attribuiti all’industria e alle fonti di reddito da essa generate, i lavori di casa ancora una volta relegati agli ultimi posti. Ornella, con la sua formazione culturale basata sulle tradizioni e buon senso si trovò di colpo “antica” e in contrasto con le richieste della gioventù di una quarantina di anni fa.
Come uno schiacciasassi lei continuò il suo lento percorso. Del resto aveva dalla sua la formazione ricevuta e che per nulla al mondo avrebbe cambiato.
Non poteva tenere conto di valori attribuiti con regole nuove.
C’era un sorriso disegnato sulle bocche dei commensali quando annunciava di aver preparato il baccalà con fagioli. Come lei non lo sapeva fare nessuno ! Le sue prelibatezze erano sempre apprezzate. Svolgeva le stesse cose che aveva imparato oltre mezzo secolo prima, noncurante dell’innovazione. Le persone che la conoscevano sapevano di poter fare affidamento su di lei, c’era sempre un piatto caldo o un sorriso pronti.
L’importanza di esserci non è roba da poco !
Per essere sempre presente dovette inoltre rinunciare a tutto : i viaggi, la formazione, il lavoro fuori casa, tutto alfine di poter offrire quel servizio che sapeva svolgere bene. La semplicità era nei suoi modi, la minestra di pane, i cantuccini o anche solo un piatto di pasta con il ragù di carne.
Non posso fare a meno di terminare questo breve racconto con le mie considerazioni, è una peculiarità che ormai credo conosciate.
Siamo affascinati dalle cose complicate, attirati come le mosche lo sono dalla merda.
Come se non bastasse quando abbiamo rapporti ordinari, normali, riusciamo a complicarli per cose futili.
Detto questo mi chiedo se possiamo provare a riscoprire il valore delle persone semplici.
Siete d’accordo con me che la presenza è davvero importante ?
Come le botteghe nei centri urbani ed il loro ruolo sociale.
Come i volontari nelle associazioni no-profit.
Come l’amico che ti conforta nei momenti bui.
Tutte queste cose non le valorizziamo, ma spesso ce ne accorgiamo solo quando vengono meno.
Conoscete persone semplici e al tempo stesso speciali ?
Provate ad immaginare se non ci fossero più !
Si tratta di esemplari in via di estinzione, fate attenzione!
Non dovete fargli capire che tifate per loro, vi potrebbero sgamare e complichereste loro la vita.
Siate i loro angeli custodi. Dategli importanza, vi aiuterà comunque a stare bene con voi stessi.