Una giornata persa


 

 

 

 

 

Una giornata persa

Mi ero candidato a un posto di lavoro rispondendo alle inserzioni di siti specializzati, e tutto è iniziato con una telefonata, di sabato mattina, mi hanno spiegato che la loro azienda necessita di un posto di back-office. Vado quindi al colloquio il lunedì e dopo cinque minuti mi liquidano dicendomi che mi vogliono rivedere per la giornata di prova, il lunedì successivo.

Ora, tengo a precisare che nel primo colloquio mi avevano spiegato esattamente cosa dovevo fare, acquisizione dei dati della clientela, esercitazioni su un programma di anagrafici, indicata anche la cifra mensile, orario e luogo di lavoro.

Il lunedì successivo, appena sono arrivato mi hanno fatto firmare un foglio, e quello mi ha ricordato tanto un network di assatanati conosciuto una ventina di anni fa e non pensavo esistesse ancora qualcosa di simile.

Non posso parlar male di chi mi ha contattato, ma la ragazza gentile della telefonata non sembrava avere niente a che fare con i ceffi addetti alla selezione che ho incontrato successivamente.

La persona della settimana prima me ne ha presentata un altra dicendo che dovrò starci insieme tutto il giorno.

Mi sono trovato poi catapultato in un altra città a quaranta chilometri a suonare campanelli alla gente, accompagnato anche da due ragazze straniere che potevano essere mie figlie per l’età inferiore ai trenta anni.

Una persona che ti invita per un colloquio di lavoro e poi te ne offre un altro come la vogliamo chiamare? Non voglio fare il nome della ditta, ma raccontare come è successo.

Le aziende sono sfuggevoli come anguille, hanno molti nomi e ogni nome non sembra essere sinonimo di serietà.

Mi avevano cercato per un lavoro di back-office solo che si erano dimenticati dell’office e mi proponevano solo la parte “back”.

Ora se questa gente pensa ancora di avere mercato in un questo mondo credo ci sia qualcosa di sbagliato nel loro cervello e mi chiedo anche se è lecito che continuino a molestare i cittadini nelle loco abitazioni.

Da parte mia, quando voglio cambiare la televisione non aspetto che venga qualcuno a mostrarmi i modelli, guardo in rete, scelgo quella che mi aggrada, magari poi vado in negozio a ritirarla.

Stessa cosa se devo il cambiare gestore dell’energia. A conferma di ciò, un amico mi ha detto sorridendo che se venissero a casa sua li prenderebbe a fucilate, compresi quelli che si spacciano per le letture dell’energia, sostituite da anni dalla telelettura del contatore.

Io li accompagno a suonare campanelli, quasi tutte le porte sono chiuse dall’interno con serrature di sicurezza, nei palazzi dai quattro ai sei piani, all’interno anziani con o senza badanti, ragazzine sole in casa senza genitori, la ricerca mira a trovare la persona titolare dei contratti, inferiore ai settantacinque anni di età, disposta ad ascoltare le offerte di aziende del settore energetico.

La scampanellata è diretta a tutti, aziende e privati, nel caso di aziende viene proposta una azienda, nel caso di privati un altra.

Sono stato con loro tutta la mattina, e non so quante centinaia di campanelli abbiamo suonato, gran parte senza risposta, perché c’è anche tanta gente che lavora e in casa non c’era nessuno.

Mi sono sentito truffato, deriso, ho accettato di girellare con loro la mattina.

Come si fa a pensare che un ultra cinquantenne vada a suonare i campanelli?

Cioè, è pur sempre un lavoro, ma almeno, dimmelo prima!

La giornata di prova non era affatto rispondente alle caratteristiche del lavoro.

Non sono tornato con loro nel pomeriggio.

Sono rimasto in un bar, ho aspettato che mi riportassero nella città dalla quale mi avevano portato via, come fanno i rapitori quando sequestrano l’ostaggio.

Sono una persona che sa essere paziente e poi avevo lasciato l’ombrello nell’ufficio della mattina e dovevo riprenderlo, inoltre mi aspettava il famoso test, al termine della “giornata di prova”.

Mi consegnano il test in una saletta con un rumore infernale, dove alcune ragazze venivano istruite con discutibili modalità per avere la motivazione necessaria per suonare i campanelli.

Il test aveva tutte domande inerenti la vendita e alla fine mi è stato detto che per il posto di back-office avevano già provveduto.

Come la Spam, questa è roba che deve finire e basta. Mi dà noia il fatto che questo comportamento induce illusione in chi spera in un lavoro, e avvalendosi di questo raccolgono adesioni da centinaia di giovani per un lavoro di una inutilità assoluta.

Per essere il primo colloquio dopo trentacinque anni posso solo affermare che mi poteva andare meglio, bastava che dicessero prima le cose come stavano, non avrei nemmeno scritto questo articolo.

2 pensieri riguardo “Una giornata persa

  1. Sarebbe stato un peccato se non avessi avuto occasione di scrivere questo articolo! E’ una finestra aperta su un “mondo” che chi ha ricordi di un diverso modo di concepire i rapporti di lavoro non è nemmeno in grado di immaginare. Sei stato “il nostro Agente nel selvaggio mondo della gestione delle “risorse umane”. Bene! 😉

    1. Grazie ! Scrivere è anche un valvola di sfogo e mi ci voleva. Purtroppo ho anche i ricordi di quello che era un ufficio di collocamento, e sul confronto con gli attuali servizi ci sarebbe da scrivere un altro articolo. Ci sto pensando.

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